Teatro

Luca Ronconi compie 80 anni... e l'Italia lo festeggia

Luca Ronconi compie 80 anni... e l'Italia lo festeggia

L’8 marzo, il Maestro Luca Ronconi, compirà 80 anni ... e fervono i festeggiamenti per omaggiare uno dei più grandi registi del panorama teatrale nazionale, che ha attraversato con la sua arte drammatica, prima come attore, poi, soprattutto, come regista, gli ultimi 60 anni della storia teatrale italiana, da quando, cioè, nel marzo 1953, dopo soli due anni di Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, esordì sulle tavole del palcoscenico, come attore, voluto e diretto da Luigi Squarzina in “Tre quarti di luna”, a fianco di Vittorio Gassman.
Luca Ronconi ha diretto i teatri pubblici più importanti e istituzioni e iniziative prestigiose, ha reinventato il teatro, riscoprendone e valorizzandone gli elementi fondamentali: il testo, lo spazio, il lavoro sugli attori e la loro formazione. Nella sua storia d'artista, ha dato vita a circa 120 titoli teatrali e a più di 100 opere liriche. Titoli famosi e testi semisconosciuti, classici ma anche saggi di scienza e di economia sono divenuti teatro nelle sue mani, occasioni di pensiero, di conoscenza e di arte.

In questi giorni, Milano, Roma e la tv pubblica italiana festeggiano il regista con una serie di eventi che ripercorrono la carriera di Ronconi.

Il Piccolo Teatro di Milano, il 07 e 08 marzo, per festeggiare il suo direttore artistico, ha organizzato una due giorni di eventi dedicati al Maestro dal titolo “Per Luca Ronconi quattro volte venti”.
Al Teatro Studio e al Chiostro di Via Rovello, è prevista la proiezione di 16 filmati tra suoi spettacoli, videointerviste e documentari, tutti a ingresso gratuito. La rassegna verrà inaugurata il 7 marzo alle 14:00 con la proiezione di “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Carlo Emilio Gadda  per chiudersi il giorno dopo con uno "Special Professor Bernhardi", da “Professor Bernhardi”, un programma per Rai Sat con la regia di Ariella Beddini.
Il clou delle manifestazioni ci sarà giovedì 07 marzo, alle ore 18:00, quando presso il Teatro Studio, Ronconi riceverà dal Sindaco Giuliano Pisapia il prestigioso Sigillo della città di Milano.
Nello stesso giorno, alle ore 19:00, presso il Chiostro del Piccolo Teatro, Oliviero Ponte di Pino e Roberta Carlotto presenteranno il sito internet ufficiale del Maestro www.lucaronconi.it, curato dal Centro Teatrale Santa Cristina, in collaborazione con l’Ass. culturale Ateatro e con il sostegno del MIBAC.
In contemporanea, presso il Teatro Studio ci sarà la proiezione di “Luca Ronconi. Appunti di lavoro”, realizzato da Ariella Beddini per Rai Storia.
Il programma dettagliato della rassegna è consultabile sul sito www.piccoloteatro.org/play/show/2012-2013/per-luca-ronconi--quattro-volte-venti

Nella due giorni di proiezioni verranno mostrati anche “Bettina parte I: la putta onorata; parte II: la buona moglie” di Carlo Goldoni, ripresa RAI 1976; “Orlando Furioso”, nella versione televisiva del 1975, “Viaggio a Reims” dramma giocoso in due atti di Luigi Balocchi, con musica di Gioachino Rossini, ripresa per Rai Trade, edizione stagione 2008/2009, “John Gabriel Borkman” da Henrik Ibsen, produzione televisiva RAI 2 del 1981,  “Il Silenzio dei Comunisti” di Vittorio Foa, Miriam Mafai e Alfredo Reichlin, dal progetto “Domani” di Luca Ronconi e Walter le Moli per le Olimpiadi Invernali Torino 2006.
E poi ancora: ci saranno degli speciali su “Professor Bernhardi”, “Lolita: prove di un amore” e “Infinities”.

Nella capitale, invece, da oggi fino al 28 marzo il Teatro di Roma ha organizzato un ciclo di proiezioni delle opere teatrali realizzate dal celebre regista e direttore artistico, dal titolo “Ronconi Roma 1994 | 1999”.
L’omaggio al Maestro del teatro italiano ripercorrerà le pièces che Ronconi ha realizzato durante la sua direzione al Teatro di Roma dal 1994 al1999. Il celebre regista portò in scena alcuni spettacoli memorabili come “Re Lear” di Shakespeare e “Verso “Peer Gynt” da Ibsen (1995), “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Gadda (1996) e “I fratelli Karamazov” da Dostoevskij (1998). Spettacoli rimasti nella storia del teatro e che potranno essere apprezzati integralmente e a ingresso libero.
Quelli proiettati sono spettacoli diretti da Luca Ronconi durante la direzione al Teatro di Roma. Vi sono soltanto due eccezioni: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus, lo spettacolo con il quale viene inaugurata la rassegna (05 marzo), prodotto dallo Stabile di Torino, andato in scena al Lingotto nel 1990, quando il Maestro era direttore dello Stabile torinese e “Diario privato”, spettacolo diretto da Ronconi nel 2005 quando era già direttore del Piccolo Teatro di Milano. I due spettacoli si trovano, rispettivamente, in apertura e chiusura della rassegna.

Da domani mercoledì 06 marzo, fino al 28 marzo, sarà il Teatro India a raccogliere il testimone delle proiezioni, in coincidenza pomeridiana con la replica serale dello spettacolo “In cerca d’autore. Studio sui “Sei personaggi”, l’ultimo territorio di ricerca di Ronconi su Pirandello.
Le proiezioni in cartellone sono: “Aminta” (6 marzo), “Venezia salva” (7 marzo), "Affabulazione” (8 marzo), "L’affare Makropulos” (9 marzo), "Dio ne scampi” (12 marzo), "Re Lear” (13 marzo), “Verso Peer Gynt” (14 marzo), “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” (15 marzo), “Donna di dolori. Memorie di una cameriera” (16 marzo), “Il lutto si addice ad Elettra” (19 marzo), “Davila Roa” (20 marzo), “Ruy Blas” (21 marzo), “I fratelli Karamazov. I lussuriosi” (22 marzo), “I fratelli Karamazov. Un errore giudiziario” (23 marzo), “Questa sera si recita a soggetto” (26 marzo), “Alcesti di Samuele” (27 marzo) e infine “Diario privato” (28 marzo).
Il programma dettagliato della rassegna è consultabile sul sito www.teatrodiroma.net/adon.pl?act=doc&doc=2312

Anche la tv pubblica festeggia il Maestro Luca Ronconi, in una tre giorni, da mercoledì 06 a sabato 09 marzo, di trasmissioni notturne su Rai Storia (canale 54 - vedi il sito https://www.raistoria.rai.it/palinsesto.aspx e https://www.ufficiostampa.rai.it/radiocorriere.aspx?id=TVC) dedicate a lui e ad alcune sue opere teatrali.
Ecco alcuni appuntamenti in palinsesto mercoledì 06.
Alle ore 23:00 andrà in onda "Luca Ronconi. Ritratto del regista da grande”. Il teatro come atto di conoscenza della realtà: Luca Ronconi parla con Franco Marcoaldi della sua esperienza di regista “rivoluzionario”, dalla messa in scena dell’”Orlando Furioso” nel 1969, che lo ha fatto conoscere al pubblico di tutto il mondo, fino ai recenti spettacoli in cui affronta la complessità del contemporaneo. In trasparenza si intuisce il ritratto di un intellettuale sensibile alla storia.
L’”Orlando furioso” del Maestro Ronconi verrà proposto in 5 parti.

Giovedì 07 marzo, all'alba, nel programma dal titolo "Laboratorio teatrale Luca Ronconi", in un'intervista il Maestro parlerà della sua vita e della scelta di dedicarsi al teatro. Verrà trasmessa una rappresentazione da parte del Laboratorio teatrale di Prato del "Calderon" di Pier Paolo Pasolini. Ci sarà un'intervista a Gae Aulenti, architetto e collaboratrice di Ronconi, sul teatro e le differenze tra l'architettura e il teatro.
Poi, verrà trasmessa la terza parte dello spettacolo "La Torre".
In mattinata, verrà proposto trasmesso "Luca Ronconi. Percorsi nell'Infinito", un documentario sullo spettacolo con cui Ronconi ha portato la scienza a teatro attraverso "Infinities", cioè il testo del matematico inglese John D. Barrow sui paradossi dell'infinito matematico. Lo spettacolo fu allestito da Ronconi all'interno degli ex-magazini della Scala della Bovisa di Milano nel 2002. Con Graziano Piazza.
Alle ore 23:00, in “Luca Ronconi. Appunti di lavoro”, realizzato da Ariella Beddini, il Maestro parlerà del suo lavoro attraverso la concretezza delle prove, in cui è nello stesso tempo demiurgo esterno e interprete egli stesso sul palcoscenico. I suoi attori, giovani o già famosi, parlano del Maestro – e di se stessi - e di come Ronconi li guida verso l’obiettivo dello spettacolo, attraverso una visione stratificata e coerente di tutti gli aspetti della messa in scena.
Seguirà la proiezione di “John Gabriel Borkman” e, poi, "La Cenerentola".

All'alba di venerdì 08 marzo verrà trasmessa la registrazione dello spettacolo "Lolita: prove di un amore".
Poi verrà andrà in onda "Luca Ronconi. Riflessi d'amore". Prove, backstage e interviste dello spettacolo "Amor allo specchio" di Giovan Battista Andreini che Ronconi ha montato lastricando di specchi corso Ercole d'Este a Ferrara. Mariangela Melato, l'interprete principale, riflette sull'amore in tutte le sue forme, potenzialmente perverse. Con M. Melato e M. Mandracchia.
Infine, verrà replicato "Luca Ronconi. Ritratto del regista da grande".

L'omaggio al Maestro si concluderà nella mattinata di sabato 09 marzo, con la replica di "Luca Ronconi. Appunti di lavoro".

Di recente, il 02 marzo, presso la Sala Squarzina del Teatro Argentina a Roma si è anche svolta la presentazione del libro “Teatro della conoscenza”, edito da Laterza, in cui Gianfranco Capitta conversa con Luca Ronconi e in cui il Maestro racconta in prima persona la propria storia artistica e il proprio percorso di lavoro.
In appendice al libro la prima mappatura completa degli spettacoli firmati da Luca Ronconi.
Un libro, quindi, fondamentale per conoscere l’artista.

Non è semplice, infatti, fare un elenco biografico e ragionato delle opere allestite da Ronconi nella sua carriera e delle direzioni artistiche assunte perchè sarebbe troppo lungo e necessiterebbe degli opportuni commenti. Valga giusto qualche accenno.

Figlio di una professoressa di Lettere, Luca Ronconi si è diplomato nel 1953 all’Accademia Silvio d’Amico (dove poi avrebbe insegnato a partire dal 1966). Dopo un breve excursus come attore, ha iniziato a lavorare come regista nel 1963, con la Compagnia Gravina / Occhini / Pani / Ronconi / Volonté per la quale ha curato l’allestimento di “La buona moglie”, abbinamento in un solo spettacolo di due testi goldoniani, “La putta onorata” e “La buona moglie”.
Da allora si è dedicato incessantemente alla regia, realizzando alcune delle più interessanti opere che si possano ricordare e facendosi notare subito come esponente dell’avanguardia teatrale, riscoprendo e valorizzando opere letterarie spesso dimenticate, dirigendo attori e attrici tra i migliori d’Italia, insegnando l’arte teatrale a tanti valevoli giovani promesse del nostro palcoscenico e sfornando, nei suoi corsi, attori e registi che oggi calcano le scene teatrali italiane. La sua marca stilistica è lo sperimentalismo, soprattutto nella centralità delle coordinate spazio-temporali e per la pluridimensionalità ottica delle sue visioni. A volte in passato è stato accusato di aver allestito opere mastodontiche, spesso difficili da portare in tournée.
In sessant’anni di carriera ha collaborato spesso con grandi artisti (del teatro e dell’arte in genere) che oggi ci non ci sono più, come ad esempio Mariangela Melato che ha diretto, tra l’altro, in un memorabile “Orlando furioso” realizzato all’aperto nel 1969 su rielaborazione di Edoardo Sanguineti e che gli ha dato la fama (nel 1974 ha diretto una versione cinematografica dello stesso dramma che è andata in onda l’anno successivo in cinque puntate domenicali in prima serata sulle reti RAI); ha collaborato più volte con l‘architetto Gae Aulenti che gli ha realizzato, per esempio, le scene dell’”Anitra selvatica” di Ibsen nel 1977 e quelle di “Torre” di Hofmannsthal nel 1978; oppure con Vittorio Gassman che fu interprete del “Riccardo III” in una delle sue prime regie (1968).
E’ stato direttore artistico di varie istituzioni teatrali, come la Biennale di Venezia dal 1977 al 1999 e il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato, da lui fondato nel 1977 in collaborazione altri artisti ed autori, tra cui Dacia Maraini.
Dal 1989 al 1994 ha diretto il Teatro Stabile di Torino, dove ha realizzato tra l'altro l’imponente allestimento (con oltre sessanta attori) di “Gli ultimi giorni dell'umanità” di Karl Kraus, al Lingotto (1991). Nel 1992 ha fondato la Scuola di teatro dello stabile torinese, poi affidata alla direzione di Mauro Avogadro.
Dal 1994 è stato direttore artistico del Teatro di Roma e dal 1999 Ronconi ha assunto le deleghe per la direzione artistica del Piccolo Teatro di Milano, affiancando il sovrintendente Sergio Escobar, e la direzione della Scuola per attori dello stabile meneghino. Per dare avvio al proprio lavoro al Piccolo ha allestito “La vita è sogno” di Pedro Calderón de la Barca e “Il sogno” di Strindberg, nell’inverno del 2000.
Nel 2002, insieme a Roberta Carlotto ha fondato il Centro Teatrale Santa Cristina, in Umbria, che tuttora dirigono.
Nel 2006 è stato invitato a dirigere cinque spettacoli in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 (uno per ogni cerchio olimpico): “Troilo e Cressida” di Shakespeare, “Atti di guerra: una Trilogia” di Edward Bond, “Biblioetica. Dizionario per l’uso” di Corbellini, Donghi e Massarenti (codiretto con Claudio Longhi), “Il silenzio dei comunisti” di Foa, Mafai e Reichlin, “Lo specchio del diavolo” di Ruffolo. Per tutti questi spettacoli (denominati "Progetto Domani"), Ronconi ha vinto un Premio Ubu Speciale "...per la complessità e la riuscita artistica di una iniziativa nella quale il teatro concorre a trovare nuova linfa espressiva nella riflessione sulla contemporaneità”.
Altri Premi UBU erano già stati vinti da Ronconi per "Progetto sogno" nel 2000, "Lolita" nel 2001 e "Infinities" nel 2002, come migliori spettacoli delle rispettive stagioni teatrali, così come anche “Professor Bernhardi” nel 2005.
Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti ci sono il "VI Premio Europa" per il Teatro di Taormina Arte, ricevuto nel 1998. Nella stagione 2008-09 lo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” ha vinto il Premio Olimpici per il Teatro, mentre il “Progetto Lagarce” ha vinto il Premio Associazione Critici di Teatro.
Luca Ronconi, tra l'altro, ha ricevuto lauree honoris causa dalle università di Bologna (1999), Perugia (2003), Urbino (2006) e Università IUAV di Venezia (2012).
Nel 2008 gli è stato conferito dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio “Antonio Feltrinelli” per la Regia teatrale. E poi, nel 2012 è arrivato il Leone d’oro alla Carriera alla Biennale di Venezia.

Ronconi ama lavorare con i giovani da sempre, e si dedica alla formazione degli attori. Le sue pièces sono a volte laboratoriali, come il recente “In cerca d’autore”, uno studio pirandelliano sui “Sei personaggi in cerca d’autore”, realizzato in collaborazione con l’Accademia Silvio d’Amico, presso cui si sono recentemente diplomati gli attori coinvolti nello spettacolo (attualmente in replica al Teatro India di Roma, dal 02 al 28 marzo). Lo spettacolo, presentato nel 2012 al 55° Festival dei Due Mondi di Spoleto è l’esito finale di un progetto triennale, diretto da Luca Ronconi, nato dalla collaborazione tra il Centro Teatrale Santacristina e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” realizzato per 3 cicli estivi con un gruppo di giovani attori selezionati tra gli allievi diplomati nel 2010 e nel 2011 presso l’Accademia.

L’attività di Ronconi non si esaurisce in campo teatrale; infatti, è anche curatore di mostre.
Nel febbraio 2004, a Palazzo Reale di Milano, si è inaugurata “Anton Van Dyck-Riflessi italiani”; nel settembre 2006 ha curato la mostra “Cina. Nascita di un Impero” presso le Scuderie del Quirinale a Roma. Nel 2008, prima per Roma, negli spazi del Museo Nazionale di Palazzo Venezia, poi per Berlino alla Gemäldegalerie, ha curato l’allestimento della mostra dedicata a Sebastiano Del Piombo. Nel settembre 2009 ha lavorato all’allestimento della mostra “Roma. La pittura di un Impero” esposta negli spazi delle Scuderie del Quirinale. Infine ha curato l’allestimento dell’esposizione “La bella Italia. Arte e identità delle città capitali”, messa in scena negli spazi delle scuderie Juvarriane della Venaria Reale di Torino per i 150 anni dell’Unità d’Italia (2011).

Come regista lirico, Luca Ronconi ha curato l'allestimento di moltissime opere, soprattutto classici italiani (Bellini, Verdi e Puccini) e stranieri contemporanei (per esempio "Il caso Makropulos" di Janacek e "Turn of the Screw" di Britten), accompagnandoli con un interessante lavoro di studio sui territori meno battuti del teatro musicale, come la grande stagione del Barocco italiano ("L’Orfeo" di Rossi, 1985; "L’Orfeo" e "Il ritorno di Ulisse in patria" di Monteverdi, entrambi del 1998; "L’incoronazione di Poppea" sempre di Monteverdi, 2000).
Incontro particolarmente felice è quello con la drammaturgia musicale rossiniana: "Il barbiere di Siviglia" (1975), "Moïse et Pharaon ou le passage de la Mer Rouge" (1983), "Il viaggio a Reims" (1984), "Guglielmo Tell" (1988), "Ricciardo e Zoraide" (1990), "Armida" (1993), "Cenerentola" (1998), "La donna del lago" (2001), etc etc Ronconi ha partecipato più volte al Rossini Opera Festival di Pesaro.
Tra le sue regie ci sono anche "L’Europa riconosciuta" di Salieri (per la riapertura della Scala nel dicembre 2004) e la sua regia di "La clemenza di Tito" di Mozart che ha riaperto, dopo il restauro, lo storico Teatro San Carlo di Napoli (gennaio 2010).

Per il bicentenario verdiano, sta lavorando a "Don Carlo" per il Maggio Musicale fiorentino.

Amante della letteratura, ne ha dato prova allestendo pregevoli opere letterarie europee, africane (come “Nel borgo degli spiriti”, dal romanzo “La mia vita nel bosco degli spiriti” dello scrittore nigeriano Amos Tutuola, realizzato con le musiche di Ludovico Einaudi, nel 2008, per il Centro Teatrale Santacristina, da lui creato e diretto) e argentine.
Il suo studio e la sua ricerca nel campo della letteratura mondiale e della storia della drammaturgia era evidente già all’inizio della sua carriera registica, quando nel 1966, nel Palazzo ducale di Urbino, in una sera di agosto mise in scena i “Lunatici” di Middleton e Rowley, un testo elisabettiano tradotto da egli stesso.
Abile conoscitore del teatro elisabettiano, Ronconi, ha poi allestito altre opere del prolifico periodo inglese, come quelle di John Ford e Shakespeare, ovviamente.
In seguito è tornato spesso sul periodo Barocco.
Nel 1968 ha allestito “Candelaio”, una commedia licenziosa di Giordano Bruno. Nell’estate 2006, ha progettato a Urbino la realizzazione de “La calandria” di Bernardo Dovizi da Bibbiena - portata poi in scena da Marco Rampoldi - per il V centenario dell’Ateneo marchigiano. Più volte è tornato sulle opere di quello che è uno dei più interessanti e più bistrattati (forse per la difficoltà!) drammaturghi barocchi italiani, Giovan Battista Andreini, allestendo la “Centaura”, prima nel 1972, in un saggio d’Accademia, poi tornando su essa di nuovo per Genova Capitale europea della Cultura 2004.
Il suo percorso di ricerca su Giovan Battista Andreini ha visto anche un allestimento di “Amor allo specchio” del 2002 realizzato nel centro di Ferrara, lastricato di specchi per l’occasione, con Mariangela Melato nel ruolo della protagonista Florinda.
Ronconi ama mescolare l’allestimento di queste rarità bibliografiche con autori più noti, come Schnitzler, Goldoni, Pirandello e il teatro greco di Euripide.
Più volte è tornato sulle “Baccanti” di Euripide, prima nel 1973, poi nel 1978 tradotte da Sanguineti, divenute monologo itinerante di Maria Fabbri all’Istituto Magnolfi di Prato. Infine nel 2002, nel Teatro Greco di Siracusa, ha allestito una specie di trilogia costituita da “Prometeo incatenato” di Eschilo, “Baccanti” di Euripide, “Rane” di Aristofane.

Attento anche alla drammaturgia contemporanea, Ronconi di recente ha allestito ben due opere dell’Eptalogia sulla dissoluzione della morale moderna scritte del giovane talento drammaturgico argentino Rafael Spregelburd: “Il panico” e “La modestia”. Quest’ultimo realizzato nel 2011 per il Centro Teatrale Santacristina (in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano-Teatri d’Europa, Fondazione festival dei Due Mondi di Spoleto e Associazione Mittelfest) è ancora in tournée. Dal 07 al 10 marzo sarà al Teatro Bonci di Cesena; 12 al 24 marzo sarà al Teatro Carignano di Torino; il 27 -28 marzo sarà al Teatro Municipale di Piacenza e dal 05 al 07 aprile al Teatro Rossetti di Trieste; dal 9 al 14 aprile è in cartellone al Teatro Argentina di Roma. Il cast è composto da Francesca Ciocchetti, Maria Paiato, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi.

Tanti auguri al Maestro dei Maestri!